Giuseppe Oriol è ricordato per il suo rigido ascetismo: visse per anni nutrendosi solo di pane e acqua, con l'aggiunta di erbe selvatiche nei giorni di festa e una sardina a Natale e Pasqua. Durante la Quaresima mangiava solo di domenica. Era noto per le sue miracolose guarigioni e il dono di leggere nel cuore dei penitenti.
San Giuseppe Oriol nacque a Barcellona il 23 novembre 1650 in una famiglia umile. Il padre Giovanni, tessitore di seta, morì appena sei mesi dopo la sua nascita. La madre Geltrude si risposò due anni dopo con un calzolaio, Domenico Pujolàr, che si prese cura del piccolo Giuseppe come fosse suo figlio.
Gli anni della formazione
Affidato alle cure del parroco di Santa Maria del Mare, il giovane Giuseppe entrò nel coro della chiesa e ricevette un'educazione musicale e religiosa. Come sagrestano, sviluppò una profonda sensibilità per la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, trascorrendo lunghe ore in preghiera.
Grazie al sostegno di benefattori anonimi, poté proseguire gli studi universitari. All'età di 23 anni conseguì il dottorato in teologia presso l'Università di Barcellona, approfondendo anche lo studio della teologia morale e dell'ebraico. Nel 1676 venne ordinato sacerdote.
La svolta ascetica
Un evento straordinario nel 1677 segnò una svolta decisiva nella sua vita: mentre stava per servirsi da un piatto di cibo prelibato, sentì la sua mano trattenuta tre volte da una forza misteriosa. Interpretò questo segno come un richiamo divino alla penitenza e iniziò un digiuno rigoroso che mantenne per il resto della vita, nutrendosi solo di pane e acqua.
Dopo un pellegrinaggio a Roma, dove Papa Innocenzo XI gli assegnò la cura della chiesa di Nuestra Señora del Pino a Barcellona, tornò in patria per iniziare il suo ministero che durò quindici anni. La sua fama di santità crebbe rapidamente, soprattutto per il dono delle guarigioni miracolose e la capacità di leggere nel cuore dei penitenti.
Il ministero tra i malati
Giuseppe dedicava ore interminabili al confessionale e alla cura spirituale dei fedeli. Viveva in una piccola stanza spoglia, dormendo pochissimo e dedicando la maggior parte del tempo alla preghiera e alla penitenza. Tutto il suo stipendio veniva destinato ai poveri.
La sua vita fu caratterizzata da fenomeni mistici: durante la celebrazione della Messa il suo volto diventava luminoso e il suo corpo appariva trasfigurato. I malati accorrevano a lui da ogni parte, attratti dalle guarigioni prodigiose che operava con una semplice benedizione usando l'acqua santa.
Gli ultimi giorni
Sentendo approssimarsi la fine, si ritirò nella casa di un amico. Negli ultimi tre giorni ricevette più volte il viatico, rifiutando qualsiasi altro nutrimento. Il 23 marzo 1702, mentre veniva recitato lo Stabat Mater, morì serenamente con lo sguardo fisso sul crocifisso, all'età di 52 anni.
Una folla immensa partecipò ai suoi funerali, tanto che le porte della chiesa dovettero essere chiuse per permettere la tumulazione. Fu canonizzato da San Pio X nel 1909, riconoscendo ufficialmente la sua vita di straordinaria santità e le numerose grazie ottenute per sua intercessione.
San Giuseppe Oriol Boguna nacque il 23/11/1650
San Giuseppe Oriol Boguna nacque a Barcellona
San Giuseppe Oriol Boguna morì il 23/03/1702
San Giuseppe Oriol Boguna si festeggia il 23 marzo