Beata Vergine Maria Addolorata
La figura della Beata Vergine Maria Addolorata è profondamente radicata nella spiritualità cattolica e rappresenta Maria nel dolore per la passione e morte di Gesù. L'iconografia classica la raffigura con sette spade nel cuore, simbolo dei sette dolori che, secondo la tradizione, la Vergine avrebbe vissuto. Questi dolori comprendono la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la perdita di Gesù a dodici anni, l'incontro con Gesù sulla via del Calvario, la crocifissione e morte di Gesù, la ricezione di Gesù deposto dalla croce e la sepoltura di Gesù. La memoria liturgica della Beata Vergine Maria Addolorata si celebra il 15 settembre, il giorno successivo alla festa dell'Esaltazione della Santa Croce. La devozione verso la Madonna Addolorata è particolarmente sentita in Italia e in molte parti del mondo, dove si svolgono processioni e riti in suo onore, soprattutto durante la Settimana Santa. La figura della Madonna Addolorata è un esempio di fede e di forza nell'accettare il dolore, diventando così un modello di resistenza e speranza per i fedeli. Agiografia completa

Altri santi e venerazioni di oggi 15 settembre

Santa Caterina Fieschi Adorno da Genova

La discendente di una delle nobili famiglie di Genova, i Fieschi, seppe coniugare nella sua vita l’amore di Dio e l’amore degli altri andando ad abitare addirittura all’interno...

  • Beati Giovanni Battista e Giacinto de los Ángeles
  • Beato Antonio Maria Schwartz
  • Beato Camillo Costanzo
  • Beato Carlo da Montegranelli
  • Beato Cristiano da Perugia
  • Beato Giordano di Pulsano
  • Beato Ladislao Miegon
  • Beato Paolo Manna
  • Beato Pasquale Penades Jornet
  • Beato Rolando (Orlando) de' Medici
  • Beato Tommasuccio di Foligno (da Nocera)
  • San Baldo
  • San Brituno di Beverley
  • San Niceta il Goto
  • San Nicomede di Roma
  • San Valeriano di Tournus
  • Sant' Acardo (Aicardo) di Jumieges
  • Sant' Albino di Lione
  • Sant' Apro di Toul
  • Santi Emila e Geremia
  • Santi Francesco, Giacomo, Sancio, Ildefonso, Giovanni e Dionisio
  • Santi Stratone, Valerio, Macrobio e Gordiano

Domani 16 settembre si venera

Santi Cipriano e Cornelio

«Il Signore edifica la sua Chiesa sopra uno solo; anche se dopo la sua resurrezione egli conferisce un’eguale potestà a tutti gli apostoli. Come può credere allora di possedere la fede chi non...

Oggi 15 settembre nasceva

Beato Giuseppe Puglisi

Don Giuseppe Puglisi nasce a Brancaccio, un quartiere di Palermo, il 15 settembre 1937 da Carmelo, calzolaio, e Giuseppa Fana, sarta. Nel 1953 entra nel seminario diocesano di...

Beato Charles de Foucauld

«Non appena cominciai a credere che esistesse un Dio, capii che non potevo fare altro che vivere per lui».Scriveva così il beato Charles de Foucauld (1858-1916), un uomo che...

I santi sono tra le figure più popolari e famigliari per tutti i credenti. Con la loro vita, il loro esempio, si fanno compagni di viaggio dei poveri e dei semplici, consolano i bisognosi e aiutano gli uomini ad avvicinarsi a Dio, del quale testimoniano l’amore. 

Le biografie raccolte in questo sito sono arricchite da aneddoti che invitano all’avventura dello spirito, all’amore per il prossimo e sono segno di speranza per il mondo.

I santi entrano nella vita di Dio.

Li precede Maria, la figlia di Sion. Chiamata alla maternità, da secoli attesa in Israele, prova sentimenti di gratitudine verso il Padre, di tenerezza verso il Figlio suo e li esprime con parole donate dallo Spirito. «L’anima mia magnifica il Signore». Gli apostoli vicini a Gesù «dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo» diventano testimoni della resurrezione. I santi tutti, in una sorta di successione apostolica della santità, entrano nel mistero d’amore di Dio, se ne lasciano permeare e lo testimoniano in modalità nuove e creatrici.

Non è indolore la santità

L’entusiasmo del giorno di Pentecoste è la spinta che induce a percorrere le stesse strade che portarono Gesù al monte. Anzi, la testimonianza è tanto più credibile quanto più si avvicina alla via del Maestro in un’imitazione che a volte può sembrare giunta all’identificazione: san Francesco, un altro Cristo. Non è indolore la santità che spesso induce a lottare con Dio per gli uomini, come Mosè che non ne vuol sapere di un altro popolo e quasi costringe Dio a restar fedele a Israele, come Caterina da Siena e Teresa di Gesù Bambino che non vogliono rassegnarsi alla sorte dei dannati e promettono di lottare per loro con Dio.

I santi entrano nella vita degli uomini.

Come la Chiesa, di cui sono figli, provano «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono». Al seguito degli uomini i santi prendono vie molteplici. Vanno nel deserto per combattere il diavolo e la cupidigia malvagia che invade i cuori, costruiscono monasteri dove si dedicano alla preghiera e al lavoro. Guidati dall’amore delle lettere e dal desiderio di Dio fondano centri di studio e università, innamorati dei fratelli si fanno mendicanti per donare la parola di pace. Scoprono la solidarietà con i fratelli, inventano gli ospedali, vanno pellegrini ai luoghi santi, prendono la via della missione nei nuovi continenti. Vi è poi la santità femminile che rende testimonianza al volto materno di Dio negli ospedali, nelle scuole, nelle carceri, nei paesi di antica tradizione cristiana, come nei continenti dove la presenza cristiana è giunta in tempi a noi più vicini. La via della santità, tuttavia, non vuole essere occasione per riproporre brandelli di apologetica. Semmai è richiamo alla Chiesa stessa e ai cristiani per una fedeltà maggiore al Vangelo, perché vengano abbattuti i bastioni e ogni incrostazione che impedisce di vedere il fuoco vivo dell’amore di Dio, la potenza del Vangelo che si dispiega sempre nuova e sempre giovane non appena vissuta in autenticità. I santi lottano per Dio con gli uomini. Discepoli del Crocifisso, non sempre sono accolti dal plauso all’interno come all’esterno della Chiesa; al contrario i martiri, come i poveri, non sono mai mancati nella storia cristiana. Più che mai, forse, all’inizio del terzo millennio. Non è un motivo né per abbattersi, né per esaltarsi. I cristiani chiedono solo che si volga lo sguardo a Colui che è stato trafitto, allo Spirito di Dio che invita all’amore e alla pace.

In paradiso i santi entrano nella vita di Dio e nella vita degli uomini.

Come nel polittico di van Eyck, i volti dei santi in cielo sono diretti verso l’Agnello mistico che ancora reca le cicatrici del supplizio. Sono segni trasfigurati dall’abbraccio del Padre nell’amore dello Spirito. A questo amore rende omaggio la liturgia celeste, gli rendono testimonianza i santi della contemplazione e della mistica. Gli uomini qui sulla terra sono invitati a guardare alla Gerusalemme celeste, in attesa di raggiungere a loro volta la piena comunione dei santi per unirsi alla liturgia di lode, al canto della gloria di Dio.